Creare vuol dire ideare, intuire, vedere cose mai viste prima, inventare nuove soluzioni.
Siamo tutti creativi, solo che non ce ne rendiamo conto.
Spesso releghiamo la creatività alla sola espressione artistica, alla pittura, alla scultura, alle idee pubblicitarie, a tutto ciò che possiamo vedere con gli occhi.
Sicuramente vero, ma a un livello più profondo di noi stessi la creatività viene associata alla spontaneità, all’autenticità, alla libera espressione delle emozioni e del proprio sé. Essere sintonizzati con il proprio sé significa possedere la capacità di esprimersi nella vita secondo i propri potenziali, accedere alle risorse necessarie per affrontare circostanze problematiche. Essere sintonizzati sul proprio sé significa muoversi sulle frequenze dell’anima.
L’utilizzo di tecniche creative diventa un valido strumento per accedere ai contenuti inconsci, avviando una comunicazione più autentica con noi stessi.
Perché questa comunicazione avvenga, ovviamente, è importante sospendere l’attività e porsi in uno stato di ascolto. In questo modo è possibile sintonizzarsi su se stessi ed entrare così in uno spazio interno, mai esplorato prima solo perché messo da parte, dove risiedono quelle antiche pulsioni che sono rimaste attive in ognuno di noi.
Spesso in queste tecniche, ci si appoggia all’uso dei colori, o di materiali come gessi, stucchi ecc… Tutto quello che possa dare un senso di forma, un senso di concretezza.
L’atto di creare, dando vita attraverso le forme e i colori, anche grazie all’aiuto della manualità, permette di liberare l’ energia bloccata e di confrontarsi con qualcosa di reale. In questo modo la mente razionale riesce a registrare un evento che legge come possibile, abbassando le difese e facilitando un dialogo con il nostro inconscio.
Così facendo l’inconscio non solo ci svelerà le nostre capacità, ma attraverso il simbolismo dei contenuti e dei colori, ci rivelerà anche la strada possibile da percorrere per diventare i protagonisti della nostra vita.
DISEGNARE E COLORARE UN MANDALA
Il Mandala è un diagramma geometrico, fortemente simmetrico, organizzato intorno ad un centro in cui sono sistemati dei simboli su cui si basa il processo di visualizzazione del Buddismo Tibetano. È costituito da cerchi concentrici racchiudenti un quadrato, che rappresenta il tempio delle divinità, munito di quattro aperture o porte, poste in direzione dei punti cardinali.
Disegnando o colorando un Mandala compiamo un’azione creativa che ci permette di comunicare in modo autentico con noi stessi, agendo sia a livello conscio, come l’atto di disegnare e colorare, sia a livello inconscio, come l’atto di proiettare ciò che sentiamo inconsciamente. Il Mandala ha un’azione equilibratrice. Colorare un Mandala significa attingere alle nostre riserve energetiche inconsce che ci permettono di orientarci verso il mondo esterno in modo più costruttivo.
L’azione equilibratrice dipende essenzialmente dalla forma del cerchio, dal suo centro, dalla simmetria che ne deriva e che genera una percezione di ordine e di armonia. I colori usati, così come le figure, hanno un significato simbolico specifico. Si creerà dunque un vocabolario cromatico che darà indicazioni importanti su ciò che è stato espresso con l’aiuto dei Mandala.
PITTURA SPONTANEA
Imprimere colori che prendono forma attraverso una modalità non controllata su di un qualsiasi supporto consente di liberare energie bloccate, spesso alla base di sintomi psichici, di entrare in contatto con aspetti più profondi di sé a lungo sopiti, di superare l’immagine di sé che si suppone essere l’unica possibile e di confrontarsi con una nuova, più spontanea e più in linea con il vero sé. Questa modalità rende oltremodo possibile il prendere contatto con significati profondi della propria esistenza, il mettersi in ascolto del richiamo dell’anima, che invita con le sue vibrazioni a superare le proprie sovrastrutture e a mettersi in linea con il proprio processo di crescita evolutiva. Il linguaggio dell’anima segue una logica intuitivo creativa e trova grande possibilità di comunicazione attraverso un processo creativo, che sovverte le regole della logica formale e supera il controllo della mente razionale.
DIPINGERE LA PROPRIA STORIA
È possibile creare una narrazione della propria condizione esistenziale, che scavalchi la razionalizzazione tipica del processo di verbalizzazione. Proiettando su un foglio o su una tela immagini e colori con una certa sequenza spazio temporale è possibile rintracciare le dinamiche inconsce profonde alla base di una determinata situazione. È possibile risalire a blocchi emozionali, perché espressi al di là della propria consapevolezza. La decodificazione di quanto emerso aiuta a rivisitare la propria condizione alla luce di una nuova consapevolezza, fondamentale nel processo di elaborazione. In un secondo momento sarà il colore con le sue vibrazioni in frequenza a diventare un ottimo ausilio per avviarsi verso un processo di guarigione.
Il colore può essere descritto come il codice a barre delle emozioni e può essere di aiuto sia nel processo in uscita, durante la proiezione, per tirar fuori contenuti profondi, che nel processo in entrata, creando delle vibrazioni cromatiche ad hoc che l’inconscio riconosce come utili per attuare dei cambiamenti funzionali. Esporsi consapevolmente a determinate note cromatiche è utile a ripristinare un equilibrio emozionale che promuove il processo di riequilibrazione e cambiamento.
Dott.ssa Manuela Megna